Cesare Beccaria
Inviato: 2 lug 2014, 10:35
"Una sorgente di errori e d'ingiustizie sono le false idee d'utilità che si formano i legislatori. Falsa idea d'utilità è quella che antepone gl'inconvenienti particolari all'inconveniente generale, quella che comanda ai sentimenti in vece di eccitargli, che dice alla logica: servi. Falsa idea di utilità è quella che sacrifica mille vantaggi reali per un inconveniente o immaginario o di poca conseguenza, che toglierebbe agli uomini il fuoco perché incendia e l'acqua perché annega, che non ripara ai mali che col distruggere. Le leggi che proibiscono di portar le armi sono leggi di tal natura; esse non disarmano che i non inclinati né determinati ai delitti, mentre coloro che hanno il coraggio di poter violare le leggi piú sacre della umanità e le piú importanti del codice, come rispetteranno le minori e le puramente arbitrarie, e delle quali tanto facili ed impuni debbon essere le contravenzioni, e l'esecuzione esatta delle quali toglie la libertà personale, carissima all'uomo, carissima all'illuminato legislatore, e sottopone gl'innocenti a tutte le vessazioni dovute ai rei? Queste peggiorano la condizione degli assaliti, migliorando quella degli assalitori, non iscemano gli omicidii, ma gli accrescono, perché è maggiore la confidenza nell'assalire i disarmati che gli armati".
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Buongiorno, gentili Amici, ho copiato un brano di "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria (il cui pensiero dovrebbe essere ben noto a parecchi suoi conterranei), perchè nuove norme s'inanellano alla catena di restrizioni escogitate per cacciatori e tiratori.
Non vado a caccia da anni, ma pago la tassa statale e quella regionale ad ogni scadenza. Perchè potrei cambiare idea e voglio essere solo io a decidere se andare o non andare. E vorrei decidere io quale arma portare e quanti colpi avere nel caricatore. La limitazione a due colpi nel rigato è pericolosa perchè talvolta ne servono di più. Pericolosa per l'uomo, che in certi casi potrebbe essere assalito, e per l'animale che ha il diritto di essere sottratto all'agonia.
Se c'è qualcuno parsimonioso con le munizioni è proprio il cacciatore. Spara quando e quanto serve. Almeno, per me è sempre stato così. Prima di rilasciare il PdA lo Stato controlla le nostre condizioni psicofisiche con due visite mediche, controlla la nostra preparazione prima di rilasciare la licenza di caccia, controlla la nostra scheda al Casellario giudiziale. Ha contezza delle nostre armi e munizioni. Sa, dunque, che non siamo folli nè "cattivi".
Però, pur avendo a che fare con "innocenti" -come dice Beccaria- e per giunta preparati, decide quante munizioni dobbiamo avere nel caricatore.
Mi auguro che le associazioni venatorie sommergano Roma con una marea di ricorsi e mi auguro altresì che qualche politico s'accorga, mutuando il concetto espresso da Beccaria, che certe norme sottopongono "gl'innocenti a tutte le vessazioni dovute a rei" (leggi bracconieri).
Un saluto a tutti.
Riccardo
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Buongiorno, gentili Amici, ho copiato un brano di "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria (il cui pensiero dovrebbe essere ben noto a parecchi suoi conterranei), perchè nuove norme s'inanellano alla catena di restrizioni escogitate per cacciatori e tiratori.
Non vado a caccia da anni, ma pago la tassa statale e quella regionale ad ogni scadenza. Perchè potrei cambiare idea e voglio essere solo io a decidere se andare o non andare. E vorrei decidere io quale arma portare e quanti colpi avere nel caricatore. La limitazione a due colpi nel rigato è pericolosa perchè talvolta ne servono di più. Pericolosa per l'uomo, che in certi casi potrebbe essere assalito, e per l'animale che ha il diritto di essere sottratto all'agonia.
Se c'è qualcuno parsimonioso con le munizioni è proprio il cacciatore. Spara quando e quanto serve. Almeno, per me è sempre stato così. Prima di rilasciare il PdA lo Stato controlla le nostre condizioni psicofisiche con due visite mediche, controlla la nostra preparazione prima di rilasciare la licenza di caccia, controlla la nostra scheda al Casellario giudiziale. Ha contezza delle nostre armi e munizioni. Sa, dunque, che non siamo folli nè "cattivi".
Però, pur avendo a che fare con "innocenti" -come dice Beccaria- e per giunta preparati, decide quante munizioni dobbiamo avere nel caricatore.
Mi auguro che le associazioni venatorie sommergano Roma con una marea di ricorsi e mi auguro altresì che qualche politico s'accorga, mutuando il concetto espresso da Beccaria, che certe norme sottopongono "gl'innocenti a tutte le vessazioni dovute a rei" (leggi bracconieri).
Un saluto a tutti.
Riccardo