CARTUCCIA A BORRA ROVESCIATA PER TIRI A LUNGA GITTATA

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CARTUCCIA A BORRA ROVESCIATA PER TIRI A LUNGA GITTATA

Messaggioda Carmelo » 19 nov 2010, 16:42

Come promesso tempo fa cominciamo a parlare delle cartucce a contenitore capovolto, è opportuno però fare alcune considerazioni preliminari, in primis per quanto riguarda il discorso della “sicurezza” tali munizioni devono essere impiegate ed utilizzate con la stessa dovizia, attenzione e prudenza riservate alle munizioni a palla asciutta, in quanto entro i 50 mt. ed in alcuni assetti long range anche 90 mt. o più, mantengono la stessa lesività o pericolosità di una palla vagante, quindi PRESTARE MASSIMA ATTENZIONE!!!
In secondo luogo, in merito al funzionamento o meno di queste munizioni, contrariamente a quanti asseriscono che non sono costanti e che non funzionano, dico che questi tralasciano un particolare molto importante, tale cartuccia funziona e dà risultati costanti soltanto con la canna con cui è stata messa a punto ed alla distanza esatta per cui è stata concepita, per cui può tranquillamente accadere che una cartuccia messa a punto con una canna e strozzatura “X” fornisca rosate regolari alla distanza prestabilita, mentre sparata in una canna e strozzatura “Y” faccia palla oppure apre molto prima senza portare un solo pallino in sagoma.
Un altro concetto fondamentale da non sottovalutare è che questo tipo di munizione viene messa a punto nel tiro a fermo ed ad una distanza ben definita, pertanto è facilmente intuibile che in un suo ipotetico utilizzo nel tiro venatorio in movimento le probabilità di insuccesso sono molto alte, ma questo non è da attribuire assolutamente all’incostanza della munizione come tanti asseriscono, bensì al fatto che alla preda in fuga o che si presenta a tiro non puoi dirgli “fermati che devo prendere la misura” oppure stimare a lunga distanza il giusto anticipo da dare in modo da centrare il bersaglio, ma nel caso di una preda ferma posta alla giusta distanza per cui è tarata la munizione e sparata con l’arma in cui è stata messa a punto, vi posso assicurare che funzionano, eccome se funzionano.
Altra cosa importante per essere certi di avere munizioni costanti è la modalità di confezionamento, in questo caso nulla si deve trascurare e nulla si deve lasciare al caso, occorre impiegare rigorosamente bossoli, inneschi e polvere dello stesso lotto ed epoca di produzione (quindi è consigliabile averne una buona scorta prima di cimentarsi nelle prove per non rischiare di cominciare tutto d’accapo), le borre ed contenitori del piombo debbono essere rigorosamente selezionati scartando quelli che presentano difetti o piccole imperfezioni, specie per quanto attiene la parte frontale esterna del bicchierino che conterrà i pallini, impiegare piombo dello stesso tipo e numerazione con cui è stata messa a punto la cartuccia che deve essere ben assestato e disposto in modo omogeneo per ogni cartuccia, altra operazione importante riveste l’orlatura che deve essere eseguita a regola d’arte ed in modo uniforme su tutte le cartucce leggermente appoggiata sul bordo esterno del contenitore non troppo forzata né troppo lasca, tanto per fare capire l’importanza, un orlatura stretta tende a fare “palla” mentre una troppo debole tende a fare “aprire” prima.
Come avevo già accennato prima, da queste poche righe di premessa, si può facilmente intuire che non si tratta di avere una semplice “dose o assetto” per essere in grado di ottenere buoni risultati, ma occorre tanto olio di gomito e tanta pazienza, in buona sostanza non è come consigliare una dose da tordi che mal che vada invece di mettere 10-12 pallini in sagoma ne mette 4-6 raggiungendo ugualmente lo scopo, nel caso delle cartucce a cappottamento se le cose non seguono un rigore logico ed una pratica sulla base dei principi sopra descritti, si va solo incontro a cocenti delusioni, che poi sono quelli manifestati dalla stragrande maggioranza di coloro che non essendo capaci di ottenere risultati apprezzabili si nascondono dietro le frasi “non funzionano” oppure “sono delle munizioni incostanti”.
Dalla esperienza personale di decenni su questo genere di munizioni, a cui ho dedicato parecchio del mio tempo ho potuto constatare che tale genere di munizione non gradisce strozzature accentuate, personalmente i migliori risultati li ho ottenuti con canne senza strozzatori della lunghezza di 67-71 cm e strozzatura *** , reputo che canne di lunghezza maggiore o strozzature eccessive o elaborate “stressano” troppo il bicchierino in uscita modificandone l’aerodinamicità dello stesso, causandone durante il tragitto in volo una irregolarità di cappottamento e quindi l’incostanza dei risultati.
Anche se ne ho parlato sopra, ma “repetita juvant”, importante tenere in considerazione è l’orlo, fattore questo che incide molto nel comportamento della cartuccia indipendentemente dal dosaggio di polvere, un orlo troppo marcato allunga la distanza, viceversa uno leggero la accorcia, io consiglio di adottare un orlo standard di mm 65 impiegando bossoli da 70 mm per tutte le tipologie che deve essere eseguito con cura con bobina a profilo piuttosto largo e non stretto in modo che l’orlo avvolga leggermente il bordino esterno del tubo senza pressare sul piano, ed agire per le modifiche esclusivamente sul dosaggio della polvere lasciando invariato il resto.
Come si può notare tanti sono i fattori che influiscono sul risultato e quindi è facilmente comprensibile l’ardua impresa di trovare il giusto equilibrio fra tutti, quindi va da sé che indipendentemente dai dosaggi, una medesima cartuccia, soltanto in base alle modalità di confezionamento o sparata in armi differenti dia risultati diversi.
Fatte le doverose premesse, in seguito procederò a postare e descrivere la componentistica usuale, le modalità di assemblaggio di una cartuccia ed alcune varie tipologie di assetti, fermo restando che gli assetti descritti sono quelli personalmente utilizzati e messi a punto sulla mia arma, nella stragrande maggioranza dei casi a parità di caratteristica di canna e strozzatura dovrebbero “funzionare” anche in altre armi, in caso contrario rappresentano comunque una valida base di partenza per poi procedere con opportune prove ad adattarli alle caratteristiche della propria arma, agendo esclusivamente sul dosaggio della polvere e lasciando invariato il resto, tenendo come base il principio che aumentando la polvere si allunga la distanza di cappottamento, viceversa diminuendola si accorcia, consiglio di effettuare i tiri di prova in appoggio tanto per essere sicuri della bontà della traiettoria, che nella cartuccia ottimale deve risultare sempre in asse con il punto mirato, non deve mai presentare scarti laterali.

Segue....
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